lunedì 19 aprile 2010

RESURRECTURIS - Non Voglio Morire

Informazioni
Gruppo: Resurrecturis
Anno: 2009
Etichetta: Copro Records
Autore: Mourning

Tracklist:
1. The Origin
2. Prologue
3. Fuck Face
4. Corpses Forever
5. The Artist
6. Save My Anger
7. Calling Our Names
8. After The Show
9. The Fracture
10. Away From The Flock
11. Where Shall I Go From Here?
12. Walk Through Fire
13. In Retrospective

DURATA: 49:31


Terzo album per la creatura del chitarrista marchigiano Carlo Strappa: i Resurrecturis.
"Non Voglio Morire" esce a distanza di un lustro dal predecessore "The Cuckoo Clocks Of Hell" e a quanto sembra già da un primo ascolto il disco è decisamente vario.
L'anima death metal è la base che traccia la via ma internamente al platter si verrà catapultati in diverse dimensioni e visioni metalliche.
Se l'approccio prettamente devoto all'impatto, spingendo sull'acceleratore di "Fuck Face" e "Corpse Forever", potrebbe indicare una strada che vada dritto per dritto, già con la successiva "The Artist" si ha un cambio di suono ed emotività netto che fa trasparire una vena intima/scura acuita dall'uso dell'elettronica e dalla delicata quanto accattivante prestazione vocale di Gloria Strappa.
"Save My Anger" torna su coordinate veloci, maggiore la presenza di ritmiche e raffiche thrash intervallate dall'apertura catchy del chorus e che svaniranno del tutto nella successiva e ampiamente classic metal "Calling Our Names", un brano che definire solo metal e tutto fuorché errato.
"After The Show" e la successiva "The Fracture" continuano l'altalena fra riff death/thrash e il guardare indietro a un metal di stampo classico che viene abbandonato nelle canzoni che le succederanno, per un rivivere tempi e cadenze decisamente più pressanti.
Fino all'ultima nota di "In Retrospective" bisogna stare sul chi va là per provare a intuire cosa e come i Resurrecturis intendano modificare e impostare i brani, cosa che se da un lato rende interessante quanto non monotono lo scorrere di "Non Voglio Morire" d'altro lato ne spezzetta eccessivamente il mood.
Strumentalmente c'è ben poco da dire se non che il lavoro chitarristico del duo Strappa/Murri è di gran valore sia in fase solistica che nella creazione del riffing, vocalmente lo stesso Murri dietro al microfono si destreggia bene non trovando difficoltà nel growlare o lasciarsi andare a prestazioni pulite.
Il reparto ritmico basso/batteria composto da Manuel Coccia e Alessandro Vagnoni (Infernal Poetry/Dark Lunacy) si comporta egregiamente trovando soluzioni adatte alle sfaccettature continue che l'opera richiede.
Difficile fossilizzarsi ascoltando un album simile, passare da pezzi sparati e incazzati ad altri che danno spazio a melodia e cadenzati coinvolge ma bisogna anche avere lo stato d'animo adatto per l'ascolto, si potrebbe tendere a perdere il filo del discorso.
Curato in tutti gli aspetti, vi è in aggiunta oltre il cd contenente le tredici tracce del disco un dvd contenente photogallery, il video di "The Fracture" e un concerto live in Germania.
Da sottolineare la preziosa versione in cui lo si trova, un digipack lussureggiante con in fronte e interno quadri del pittore Samuele Sarti.
E' un lavoro completo da tutti i punti di vista che merita d'esser conosciuto, perchè non farlo vostro?

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