lunedì 14 giugno 2010

DARK COVENANT - Demo 2009


Informazioni
Gruppo: Dark Covenant
Anno: 2009
Etichetta: Autoprodotto
Autore: Mourning

Tracklist
1. Forever Amongst The Ruins
2. Black Sun Rising
3. Perennial Solitude
4. Black Raven

DURATA: 22:08

Nati come Dawn Of Sorrow nel periodo risalente al 1993/1994, la band canadese a cui Evillair (chitarra) e Vjohrrnt Wodansson (voce) diedero vita rimase in stand by sino a quando non riprese vita cambiando monicker in Dark Covenant.
A questa rinascita furono annessi anche Js (chitarra) già compagno d'avventura del cantante nella band folk Fjord e il bassista Somatophylax.
L'ispirazione iniziale rimane però la via che la formazione ha continuato a seguire, l'epic doom in chiave Candlemass del primo album "Epicus Doomicus Metallicus", i Solitude Aeturnus e gente come Memento Mori e Mercy sono il faro guida in ambito compositivo ed emotivo che ha avuto come risultante il parto di un demo di quattro tracce prettamente di natura old.
Riff giganteschi e ariosi, note allungate e pregne di una natura che affonda le radici in tempi passati, è l'era mitologica di regni decaduti e avvolti da un'oscurità malinconicamente tenebrosa a farla da padrone.
Leif Edling e soci fanno capolino già dalla prima nota emessa dall'opener "Forever Amongst The Ruins" che come "Black Sun Rising" si cimenta con un doom di stampo melodico che punta sul fattore epico invocato e innalzato dalla prestazione vocale di Vjohrrnt imponentemente sobrio, un'eleganza che chiama in causa l'ottimo Rob Lowe odierno vocalist dei Candlemass stessi.
Una delle consapevolezze che si ottengono da subito mettendo on air il demo è che l'approccio è totalmente estraneo a modernità sia dal punto di vista stilistico, sia in quello compositivo, un buon vino d'annata che gode di quel retrogusto che solo l'anzianità dovuta alla conservazione riesce a infondergli.
"Perennial Solitude" è la punta di diamante, spicca per il lavoro fatto da chitarristi tesi a costruire una struttura solida ma brillante trovando soluzioni che si calano pienamente nello spirito antico e per certi versi ritualistico che il brano interpreta, la tecnica messa a disposizione è un'arma vincente in quanto dosata ed esclusivamente devota alla causa evitando uscite strabordanti.
Ultima per scelta di scaletta ma non nei valori, "Black Raven" si presenta portando con sé uno dei riff più grevi del platter e continuando nel miscelare pesantezza e fasi ampie dove l'atmosfera cupa fa la sua imponente comparsa.
In un panorama metal nel quale lo stile in questione si è parecchio bastardizzato trovando nello stoner o nello sludge le fonti più fresche da cui attingere, il classic di stampo univocamente metallico si è un po' perso di vista, I Dark Covenant con questi quattro esempi colmi d'epicità ci ricordano che non c'è un tempo in cui un genere vada suonato e poi dimenticato ma solo amato e portato avanti col piacere di chi vuole viverlo davvero.
Gli amanti quindi delle formazioni citate in testa facciano un giro sullo space dei ragazzi e ascoltino la loro musica, in questo 2010 sembra ci sia il full in uscita e quindi posso solo dire: occhio ai Dark Covenant.

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