lunedì 26 luglio 2010

A LOATHING REQUIEM - Psalm Of Misanthropy


Informazioni
Gruppo: A Loathing Requiem
Anno: 2010
Etichetta: The Artisan Era
Contatti: www.myspace.com/aloathingrequiem
Autore: Mourning

Tracklist
1. Annihilation Induced By The Luminous Firestorm
2. Rapturous Euphoria
3. False Gods Render Death
4. Enhanced Sinister Corruption
5. Ecliptic Realm
6. And Darkness Was Cast
7. Architect Or Arsonist
8. The Carnage Of Infinite Black
9. Purged And Forgotten

DURATA: 31:26

Il progetto solista di Malcom Pugh, chitarrista degli Inferi statunitensi, prende vita e rilascia il disco di debutto dal titolo "Psalm Of Misanthropy".
Una one man band che come sempre più spesso accade propone un technical death che per fortuna non si concede la misera ambizione di essere un mero clone di Necrophagist e qualsivoglia realtà sparata a duemila cazzo di note al secondo, con una utilità pari a quella di un qualsiasi sottopiatto in vendita nelle edicole.
Il sound è sì elaborato, il riffing è ricercato, ricama melodie incisive ma lascia spazio a una dose equilibrata di brutalità e groove che forniscono alle tracce il respiro adatto per chi vuole passare da un assalto all'arma bianca ad attimi maggiormente complessi.
Canzoni come "Rapturous Euphoria" o "Enhanced Sinister Corruption" si esaltano in un crescendo chitarristico che sfoggia una solistica killer per il gusto e l'approccio con la quale si fa strada.
Vi sono poi "Ecliptic Realm" e "Architect Or Arsonist" che risulteranno gradevoli, accattivanti con il loro spingersi sempre un passo in avanti, la seconda soprattutto vanta un riffato ultrafast da scavezzacollo e un assolo melodico incastonato alla perfezione nella sua intelaiatura.
Lo sfociare nel deathcore non è una costante né tanto meno inficia la prova standardizzandola o minimizzandone la propensione violenta contrastandone l'evolversi.
Se i pregi del lavoro di Malcom sono tanti, fra cui spiccano la vocalità che ben s'inquadra con la violenza espressa e la dimensione della sei corde che offre molti spunti validi per ulteriori sviluppi futuri, in negativo si può puntare il dito su ritmiche alle volte forzate non tanto per la velocità che esprimono ma per una metodica poco incline a dare uno svolgimento più adatto agli episodi.
Altra cosa che non va, e questa è purtroppo più lesiva rispetto al primo punto, è la produzione, il sound è abbastanza incasinato per quanto riguarda basso e batteria, di conseguenza questo fa sì che delle volte si perda contatto anche con il riffato che ha bisogno di esser goduto nella sua integrità per colpire a pieno regime quando invece risulta impastato con il resto.
"A Psalm Of Misanthropy" è un buon album, si parla però di un'opera ancora allo stato larvale, c'è quindi bisogno di un bel po' di olio di gomito per dare una forma più "concreta" e "solida" alla realtà A Loathing Requiem.
Consiglio l'ascolto agli amanti del filone tecnico - brutale, andate pazzi per prodotti che escono da label come Sevared Records o Unique Leader? Troverete pane per i vostri denti.

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