lunedì 23 agosto 2010

SLEIPNIR - Bloodbrothers


Informazioni
Gruppo: Sleipnir
Anno: 2010
Etichetta: Gardarika Musikk
Contatti: www.myspace.com/sleipniruk
Autore: Mourning

Tracklist
1. Bloodbrothers Pt 1
2. Warriors Of Thor
3. Ancestral Blood (Brothers From The Day We Were Born)
4. Once We Were Kings
5. Bloodbrorthers Pt 2
6. Wolves Of Odin
7. Take Us To Valhalla
8. Sons Of The Northern Land (We March For War)
9. Bloodbrothers Pt 3

DURATA: 54:32

La band inglese degli Sleipnir trae il suo monicker dal cavallo di Odino partorito dall'inganno che Loki, in accordo con le divinità, tesero al costruttore del muro che li doveva difendere dai giganti.
Proprio un cavallo era la fonte della velocità con cui tale ostacolo veniva eretto, il suo nome era Svaðilfari e dato che il patto fra le due parti aveva come ricompensa divina verso l'uomo la cessione di Freya, le divinità nell'accorgersi del celere faticare che avrebbe rispettato i tempi di consegni previsti per l'inizio dell'estate diedero compito a Loki di trovare soluzione per non adempiere al patto preso.
Tramutatosi in giumenta si fece più e più volte inseguire dall'animale, fonte primaria da cui il progetto traeva sostanza per crescere, e scaduto il termine con conseguente rifiuto delle condizioni prestabilite l'uomo rivelò la propria natura di gigante venendo colpito a morte da Thor con il suo i Mjöllnir (martello).
Loki partorirà da Svaðilfari l'equino a otto zampe Sleipnir, unico per corsa e prestanza, che diverrà quindi il prediletto del padre degli dei.
Questo è quanto ci racconta la Voluspaa ed è da queste basi che il duo britannico da vita al primo disco "Bloodbrothers", un album che pur avendo visto la luce nel 2008 viene adesso ristampato dalla Gardarika Records in nuova versione.
Non conosco la veste originale, quella che ho fra le mani mette sul piatto una classicità di sound che vede l'attitudine dei Bathory più epici e la costanza metallica dei Manowar come armi fondamentali.
Le basi prendono a pieno dall'accoppiata "Hammerheart" e "Twilight Of The Gods", puntando su quell'animo vichingo errante e perennemente in battaglia per mantenere alto l'onore di un patto di sangue forte e duraturo che viene decantato ed esaltato dalla titletrack divisa in tre parti.
Non è difficile inquadrare le tematiche su cui ruota la loro "saga" dato che brani come "Wolves Of Odin" o "Take Us The Valhalla" non credo abbiano bisogno di essere più espliciti di quanto già la presentazione dica, nel riffing sprazzi e più delle melodie legate al death degli Amon Amarth sorgono a irrobustire il sound, così come imponenti i cori partecipano all'esortazione continua tesa a ricreare atmosfere di tempi che furono.
Più che discreto l'uso dei synth, elemento che diviene importante quando le canzoni si espandono evitando riff serrati, lasciano ampio spazio all'immaginario che porta alla mente immagini e sensazioni di un mondo fatto di storie e miti che vivevano un contatto realmente naturale con la terra, purtroppo il loro volume risulta sparato quasi a coprire le chitarre, le sei corde riacquistano vitalità solo dopo la loro dipartita momentanea, cosa che si nota evidente già nell'opener "Bloodbrothers Part 1" ma che verrà replicata anche in altri episodi vedasi "Once Were Kings".
Se non fosse per questo piccolo difetto e una batteria dal suono non cattivo ma che risulta troppo statica, tanto da appiattire le basi, "Bloodbrothers" sarebbe stato un lavoro di più che buona fattura mentre allo stato attuale non va oltre una sufficienza, anche se decisamente piena.
Se amate il filone epic/viking tenete d'occhio gli Sleipnir, mostrano una conoscenza approfondita del genere, è quindi possibile attenderci future migliorie e conseguenti sorprese.
I fan delle realtà citate antecedentemente diano una possibilità a questa band senza pensarci troppo, è un disco che si può prendere per com'è, vichingo sino all'osso.

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