lunedì 6 settembre 2010

NALVAGE - Worship Dehumanization


Informazioni
Gruppo: Nalvage
Anno: 2010
Etichetta: Dead Center Productions
Contatti: www.myspace.com/nalvage
Autore: Mourning

Tracklist
1. Intro
2. Visceral Human Obedience
3. Postmortem Dominion
4. Worship Of A Tool Of Torture
5. Naked & Pathological Dehumanization
6. Holy Blaspheme Sacrifice

DURATA: 31:34

Sono passati ormai cinque anni da quell'ep, "Idiosyncratical Armageddon", che aveva permesso ai campani Nalvage di farsi conoscere, un lustro che li ha visti concentrati a impiantare una line-up che adesso sembra essere stabile con l'entrata ultima di Carlo al basso e di lavorare sulla creazione di un debutto.
Il percorso è stato rispettato e l'album è stato composto e partorito con il titolo di "Worship Dehumanization".
Non c'è una virata nel sound, è sempre di death/black metal che ci cibano, la direzione del sound si è però concentrata sul versante est-europeo di band quali Behemoth, Hate, Azarath con sprazzi Morbid Angel ma nulla che non si sia già sentito.
La tracklist, formata da sei tracce per una durata di poco superiore ai trenta minuti, rivela anche risvolti interessanti.
"Postmortem Dominion" è una bella sfuriata che coniuga al meglio la velocità di una proposta arrembante con le melodie che vengono ricamate dal riffing, la voce si diletta gorgogliando nella sua esecuzione maligna, purtroppo il livello qualitativo non si mantiene così alto, offrono una prova sufficiente ma che solo a sprazzi continuerà a infliggere colpi positivi e capaci di prendere l'ascoltatore.
E' infatti il duo posto in coda composto da "Naked & Pathological Dehumanization" e "Holy Blaspheme Sacrifice" a invitare l'orecchio a prestare attenzione, la prima con una dose energica di brutalità scaricata in un riffato lacerante, la seconda con un buon incrocio fra blast-beat e tonalità basse crea una base devastante con l'aggiunta di una minima percezione d'epicità che s'insinua nel proprio svolgersi, certo l'omogeneità delle canzoni rende ancor più evidenti gli attimi di lucidità esaltandoli, con le loro capacità è però logico attendersi di più.
Purtroppo la produzione non da una mano ai brani, pasticciata e con dei suoni che in certi casi diventano tedianti (il rullante in alcuni punti sembra una scatoletta) inseriti in un contesto che avrebbe bisogno di una quadratura monolitica non forzatamente pulita ma che crei un "wall of sound" considerevole stenta a farli decollare.
E' una sufficienza di stima, non si possono non riconoscere le doti tecniche dei Nalvage ma in tutta sincerità mi sarei aspettato un ritorno d'altro spessore.
Non è comunque negativo il segnale che invia questo "Worship Dehumanization", tocca solo limare dei difetti, lo si deve fare se si vuole concorrere per un posto al sole nel sovraffollato mare di proposte similari, la concorrenza è ogni giorno più agguerrita e la guardia non va abbassata.

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