lunedì 15 novembre 2010

HERO'S LAST RITE - Inevitable Is The End


Informazioni
Gruppo: Hero's Last Rite
Anno: 2010
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/heroslastrite
Autore: Mourning

Tracklist
1. I Dwell Within
2. Inevitable Is The End
3. Lead (Behind My Back)
4. Gale Storm
5. Hero's Last Rite
6. Hopeless Genocide
7. Shame
8. No Regard
9. The Hell You're In For
10. Why We Die
11. Bleed

DURATA: 45:14

Gli Hero's Last Rite, per quanto il monicker sia nuovo e arrivino al debutto quest'anno, non è con gente nuova alla scena metal che abbiamo a che fare, i musicisti sono stati infatti componenti di altre due realtà canadesi ormai splittate: gli Holy Order e gli Obsidian Reign.
Unite le forze per creare questo progetto il quintetto si presenta con un solido album di thrash/groove con undici tracce che suonano pesanti come mattoni pur mantenendo presente la caratteristica profondità del genere come uno dei punti cardine, ciò non esclude assetti più spinti in velocità in alcuni episodi, così come non è componente assente la parte d'esplorazione dinamica e solistica che riesce a fornire a "Inevitable Is The End" qualità non solo relegabili all'interno di una prestante ma mai troppo quadrata prova thrash, ve ne renderete conto ascoltando due buone tracce quali "Lead (Behind My Back)" e "Hero's Last Rite" dalla vena spiccatamente heavy.
Il lavoro svolto dai due axemen, Mike Davidson e Tim Gorman, è particolarmente incisivo nella fase ritmica, l'esperienze passate sembrano aver dato quel giusto equilibrio per calibrare melodie e riff spaccacollo non tralasciando le incursioni degli assoli che apportano una ennesima scarica d'adrenalina, un brano come la titletrack lo dimostra apertamente.
Il terzetto di canzoni che compone la "pancia" del disco, "Hopeless Genocide", "Shame" e "No Regard", mostrano tre sfaccettature differenti, la prima è una prova di forza, compatta, veloce e con un drumming che spesso serra i ranghi, la seconda fa fuoriuscire l'animo panteriano in maniera evidente con Steve Mac Donald che in quest'occasione infila le migliori linee vocali del settore meno sporco e incattivito, in altri episodi non è convincente a pieno come nell'uso di metriche più aggressive.
La terza gioca su una vena progressiva dai lievi e lontani tratti nevermoriani, mostrano d'avere parecchio bagaglio musicale e conoscenza approfondita anche se la base groove di gente come i Pantera rimane per chi suona questo stile un punto compositivo quasi imprescindibile sia nelle basi o sia dietro il microfono è presenza ingombrante, è così che con "The Hell You're In For" anche se in versione contaminata da altri act (vi lascio indovinare quali siano, è semplice credetemi) torna nuovamente a galla.
Il disco scivola veramente bene, i singoli sono ben amalgamati tanto che una "Why We Die" che sembra uscita in parte da un disco degli Arch Enemy (fortunatamente senza la voce spaurita di Angela a fare il verso al growl) e una "Bleed" di stampo semi-acustico Metallica portano a termine un album che ha tanta carne al fuoco e doti per farsi apprezzare.
 E' giusto citare prima di chiudere questa recensione anche la coppia che ha dato spinta e supporto alle canzoni con la propria vivacità, Paul Vidal al basso e soprattutto Dan Rogers dietro le pelli, sono autori di una performance priva di sbavature evidenti e di un apporto decisivo in chiave energica su "Inevitable Is The End".
Non posso che consigliare l'ascolto agli amanti del thrash in genere, certo è che se non amate il canonico old school con loro andate sul sicuro.

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