domenica 20 marzo 2011

DEMON PROJECT - Faces Of Yaman


Informazioni
Gruppo: Demon Project
Anno: 2010
Etichetta: Casket Music/Irond
Contatti: www.myspace.com/demonproject
Autore: Mourning

Tracklist
1. Nobody Loved You
2. Push
3. Scream Myself Awake
4. Falling Into The Sky
5. Disruptive Abyss
6. Future - Faces Of Yaman
7. Saturn
8. I Lead You
9. This Is My Territory
10. Fifth Creation
11. Burn

DURATA: 47:08

I russi Demon Project girano nella scena underground ormai da una decade, la formazione giunge nel 2010 a produrre il proprio terzo atto intitolato "Faces Of Yaman" in cui l'evoluzione del sound dovrebbe prendere una direzione più snella e rivolta a colpire l'ascoltatore calcando la mano sul fattore impatto dei pezzi, purtroppo non è proprio così che stanno le cose.
Il loro industrial/death metal e notevolmente imbastardito, la presenza dell'elettronica è di varie incursioni potrebbe farlo considerare un death/thrash alquanto pulito (anche su questo non sono convinto), dotato di una produzione di valore offerta dal signor Jens Bogren, uno che ha lavorato con artisti del calibro di Swano, Opeth, Amon Amarth e che quindi è abituato a maneggiare prodotti che combinano forza d'urto e melodia ma che comunque in linea di massima mi dice poco.
Ricollegandomi al genere nel quale inserirli non mi ritrovo nel descriverli affini totalmente a una corrente musicale e una sfilza di termini non risolverebbe nulla, anzi farebbe il gioco delle label che ci sguazzano nell'inventare sottocategorie inutili.
I refrain troppo melensi e quella voce pulita che prende piede più volte attenuano notevolmente la potenza espressa soprattutto quando entra in scena quella femminile, perdono punti dato che quando ti stai dimenando sbattendo la testa con un riff bello carico e d'improvviso uno/a esegue linee in stile pop, il livello d'adrenalina scende vertiginosamente (per non dire altro).
Tralasciando il fatto che la prestazione del disco è alquanto omogenea e i pezzi tendono ad assomigliarsi, strumentalmente ed esecutivamente i Demon Project se la cavano, l'uso dei synth è ben calibrato, anche i ritornelli che io non digerisco nel 70% e oltre dei casi, potrebbero trovare riscontro in chi ama le sonorità ultracatchy.
Pezzi più emozionanti come "Future - Faces Of Yaman" e il duo composto da "Saturn" e "Burn" pur non discostandosi notevolmente come costruzioni e scelte nell'imbastire le trame hanno però un grado di appeal maggiore (almeno per il sottoscritto) e finiscono per attirare, fatto probabilmente dovuto anche a un, seppur leggero, inscurimento del sound con tanto di malinconia a go go annessa.
La band quando pesta e preme sull'acceleratore sa far male, prendete una "This Is My Territory", è varia, intrigante ma le sovrastrutture ne spezzano continuamente il mood, quando si mantiene su ritmiche spaccaossa è decisamente un buon pezzo.
Tanta carne al fuoco, forse troppa per un "Faces Of Yaman" che, lungi dall'essere un album disprezzabile, potrà risultare gradito esclusivamente a coloro che cercano musica che si sdogani sfruttando soluzioni commercialotte e ormai ascoltate sin troppe volte.
E' un peccato perché le potenzialità dei Demon Project incanalate verso la ricerca di un'unica strada da seguire evitando magari qualche innesto di troppo darebbero loro la possibilità di fare un centro che adesso sembra ancora distante se non per pochi, purtroppo non sono fra questi.

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