lunedì 25 luglio 2011

HEADLESS BEAST - Forced To Kill


Informazioni
Gruppo: Headless Beast
Anno: 2011
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/headlessbeast
Autore: Mourning

Tracklist
1. Black Rider
2. Riding With The Deadman
3. Deny The System
4. Burning Cross
5. Maniac
6. Dying Day
7. Mortal Fear
8. Evil Rules
9. Forbidden Intentions
10. Forced To Kill
11. Run For Your Life
12. Headless Beast

DURATA: 52:02

La tradizione heavy metal in Germania è di quelle che hanno lasciato il segno, inutile dire che da gente come gli Scorpions passando ai Running Wild arrivando sino ai mai troppo osannati Heavens Gate, la terra d'Alemannia di gioie ne ha sempre regalate parecchie non arrestandosi mai.
Sarà che soprattutto nell'ultima decade il revivalismo eighties è divenuto di portata colossale, sarà la voglia di mantenere le radici di un genere vive e vegete dato che i ragazzi che si avvicinano al mondo metal troppo spesso le saltano a piè pari (e c'è da fermarsi un attimo e chiedersi decisamente, perché?), scegliete voi quale sia il motivo che possa aver scatenato tale fenomeno, fatto sta che Stati Uniti ed Europa sembrano aver tacitamente firmato un accordo per ridare splendore all'heavy, fra le miriadi di label e di band che danno il loro contributo a tale opera ci sono anche gli Headless Beast.
Il combo proveniente da Ulm è attivo ormai da oltre una decade e dopo aver rilasciato un ep nel 2004 ("Never Too late") è solo in questo 2011 che giunge al debutto ufficiale con il full intitolato "Forced To Kill".
Quello che mi ritrovo fra le mani è un disco totalmente autoprodotto, curato in tutti i dettagli, con il booklet corposo in cui oltre ai testi incrocerete un'immagine per pagine ricostruente la storia del "Cavaliere Senza Testa" (chi non ricorda la leggenda di "Sleepy Hollow" cinematograficamente prodotta da Tim Burton?), l'atmosfera tetra delle facciate verrà riversata interamente nelle note che da lì a poco farò girare nello stereo.
"Forced To Kill" è un cd bastardo, un incrocio fra la NWOBHM di gente come Priest e Saxon, l'intraprendenza dei Running Wild e il taglio nel riffing degli Scorpions, con questa premessa potete tranquillamente arrivare alla conclusione che all'interno del platter di fughe power oriented o soluzioni catchy moderne non ne troverete, sarete proiettati in una dimensione affine al modo d'impostare e vivere l'heavy di una trentina d'anni fa.
Il platter è una roccia con una durata di cinquanta e rotti minuti, è dotato di una muscolarità trainante che già delle prime pulsioni espresse nell'opener "Black Rider", possedente un paio di riff che affettano, vi diverrà familiare.
Ogni brano presente in tracklist ha il suo perché e avrà quindi modo di attirare la vostra attenzione, "Riding With The Deadman" dal ritornello che t'invita a cantare con sè, "Burning Cross" che pone l'accento sui crimini commessi dal Ku Klux Klan, il mid tempo possente dall'incipit acustico di "Dying Day", l'accoppiata melodica e dal forte carisma composta da "Maniac" e "Evil Rules" e potrei continuare sino a giungere all'ultima in ordine di ascolto "Headless Beast" dove l'hard rock e i suoi anthem ci fanno visita.
La produzione è ben delineata, il suono della strumentazione si equilibra alla grande con l'impatto vocale del cantante Christian Bonacker autore di una prova quasi da incorniciare.
Se per avere fra le mani lavori come "Forced To Kill" si deve pazientare una decade ben venga, è una botta di vita che sale ascolto dopo ascolto e che consiglio di far propria agli amanti delle sonorità più classiche, augurandomi non passino altri dieci lunghi anni prima di vedere un successore.

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