lunedì 30 luglio 2012

QUIET IN THE CAVE - Tell Him He's Dead


Informazioni
Gruppo: Quiet In The Cave
Titolo: Tell Him He's Dead
Anno: 2012
Provenienza: Italia
Etichetta: Cave Canem D.I.Y.
Contatti: myspace.com/quietinthecave
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Dark Passenger
2. Run Out
3. Measure
4. Monstro
5. Lose

DURATA: 26:30

Inizio col dire che salterò premesse e presentazione della band, i Quiet In The Cave non sono sconosciuti ad Aristocrazia e il nostro Advent ne parlò già due anni or sono nella recensione che li vedeva coinvolti nello split con i The Drop Machine.
La band toscana è maturata e supportata da un progetto denominato Cave Canem D.I.Y., un collettivo che sta cercando di portare avanti le realtà della zona legata al monte Amiata ed oltre non limitandosi al panorama musicale, per i dettagli vi rimando al loro sito (cavecanemdiy.wordpress.com).
Hanno rilasciato un mini lavoro di cinque pezzi intitolato "Tell Him He's Dead" che si accoda alla "generazione bastarda" di act capaci e incredibilmente abili nel combinare più influenze stilistiche dando vita a prove quindi multisfaccettate che alternano malsanità ad atmosfere sognanti, acidità psichedelica a brutalità pura e cruda.
Il platter è un crocevia non lontano dall'incarnare un perfetto incontro-scontro fra le profondità del doom, la natura esplorativa del post metal sia in ambito black che più classicamente ricollegabile al mondo hardcore e una visione atmosferica affine al mondo gotico e per gotico intendo quello segnato dall'era primordiale del trio britannico Paradise Lost, Anathema, My Dying Bride.
"Tell Him He's Dead" al pari di una giornata dissestata da un umore spiazzante del tempo gode di continui cambi umorali che ne segnano il percorso, l'opener "The Dark Passenger" è il "manifesto" di ciò che i Quiet In The Cave sono adesso, montagne russe che passano dal grigio al nero a sprazzi di bianco con rapidità e giusti intenti, interessante il modo con il quale Munholy (Malfeitor, ma son splitatti?) utilizza la voce dando sfogo sia al lato più oscuro e tenebroso che a quello più recitativo e carezzevole. In "Run Out" e "Measure" le reminiscenze del passato prossimo che li vedeva interpretare brani quali "Ionosfear" e "Stalker" non sono andate di certo perdute, l'ambientazione acquisisce una concentrazione "goth" notevole nella prima e una fermentazione "extreme" nella seconda ancora non pervenute appieno nel precedente lavoro, è infatti altrettanto vero che quell'alone dark e i meandri post che appartenevano a quei due pezzi sono percettibili all'interno di queste nuove creazioni, il feeling si è evoluto ma non snaturato.
Che amino affondare il colpo se e quando è possibile non lo nascondono di certo tant'è che con "Monstro", titolo che fra le altre cose non poteva essere più indovinato, le striature black assumono corposità, i residui d'influenza "dronica/noise" si permeano nella canzone sfoderando la prestazione più corpulenta e ferina, fra le altre cose la parola "monstro" sembra avere per il combo una rilevanza notevole dato che anche il primo demo pubblicato portava tale nome, ci sarà dietro un motivo a noi ignoto? I ventisei minuti e mezzo del disco sono volati e "Lose" con il suo inglobare per l'ennesima volta tutto ciò che rappresenta il suono dei Quiet In Cave ci conduce a morte piacevole e della quale si ha ormai una interessata conoscenza.
È ammirevole come e quanto le piccole label diano linfa vitale e spazi ad artisti nostrani che meritano di ricevere consensi e soprattutto voce in capitolo, dato che ci ritroviamo frequentemente sommersi da produzioni molto meno meritevoli ma supportate da "etichette" industriali e poco affini a valorizzare l'arte in sé.
È quindi un piacere poter consigliare un ascolto come "Tell Him He's Dead" augurando ai toscani di produrre al più presto un prosieguo in versione full ed è altrettanto doveroso premiare gli sforzi di chi dal basso e con i propri mezzi, si vedano Frohike, Lo-Fi Creatures e la suddetta Cave Canem D.I.Y., ci mette cuore e portafoglio per dar forma a tali release, continuate così!

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