lunedì 1 ottobre 2012

TORSO - Inside

Informazioni
Gruppo: Torso
Titolo: Inside
Anno: 2012
Provenienza: Austria
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: facebook.com/torsomusic
Autore: Mourning

Tracklist
1. One
2. Room
3. Inside
4. Mona Lisa
5. Black Man
6. Voices
7. Haunting Witches

DURATA: 40:48

Il rock esalta, il rock ti permette di valicare qualsiasi confine mentale, il rock non è solo musica, è l'arte di ribellarsi sfruttando le caratteristiche esclusivamente legate all'istinto più cattivo e pregno di sensazioni scure, è capace di sconfiggere i pregiudizi allargando e incrementando la voglia di andare oltre dei propri ascoltatori, è il mezzo che ti può rendere libero. Libertà è la parola chiave per inquadrare il modo di vivere i pensieri del quartetto austriaco dei Torso.
La formazione è giovane e nata originariamente come un trio strumentale con il monicker Montezuma, gran bel personaggio avevano scelto, una volta trovatisi dapprima senza batterista per motivi familiari e successivamente con l'innesto del nuovo drummer e del cantante chitarrista hanno raggiunto lo status ottimale per dar vita ai brani contenuti nel debutto "Inside".
 La line up è composta da Bernhard Gager alla voce e chitarra, Klaus Gulyas dietro le pelli, Michael Jandrisevits a occuparsi della chitarra solista e dei cori e Thomas Pint al basso.
Il foglio di presentazione spiega in pochissime parole quali siano le loro intenzioni e le cito fedelmente: "four guys, a psychedelic journey influenced by early rock from deep in a hole"; una volta messo su il disco sarete concordi che mai semplice spiegazione fu più chiara.
E allora dovrei tirare fuori nomi su nomi? Si dovrebbe andare a scavare negli anni Settanta con Black Sabbath, Hendrix, Pink Floyd e qualcosa dei Rush a far capolino, si potrebbero unire Kyuss e Colour Haze ma a questo punto perché tagliar fuori la lisergia sonora di act come i Samsara Blues Experiment o la carica di classe dei Radio Moscow?
Il piatto è caldo, fumante e pronto a farvi sbavare. Tiro un attimo il freno a mano, i Torso sono bravi, non ancora però al livello di molte delle formazioni citate ma le sensazioni, il cosiddetto "vibe" che ti conquista, le possiedono, così come possiedono quella dote innata nel songwriting che da la possibilità ai pezzi di spegnersi e accendersi mantenendo stabile quell'affascinante onda fluttuante ciclica che li pervade.
Bisogna parlare poi anche del mood fuzz, che devi saper dosare, in quanto il troppo stroppia e loro l'hanno compreso alla grande.
Come godersi "Inside"? Tutto di filato più e più volte, le canzoni scivolano via una dietro l'altra, conquistando ognuna per un motivo diverso: gli episodi più lunghi, la titletrack e "Voices", sono leggeri come piume, ti solleticano, accarezzano e ogni tanto s'incazzano pure, i cambi di tempo sono continui e le influenze del signor Homme soprattutto nella seconda risultano abbastanza palesi all'orecchio.
Capitoli quali la fruibile e orecchiabile "One", il classico brano che ti rimane in testa ma non dispiace mai perché suona alla grande e "Mona Lisa", diretta, adrenalinica e altamente radiofonica, se la nostra non fosse di avere come radio di punta rock in Italia quella boiata di Virgin Radio, i Torso finirebbero con le note di questa canzone in "heavy rotation" per un bel po', sono di per sè il marchio di qualità, il bollino con scritto su "compra 'sto disco".
A rimarcare tale concetto si aggiungono le prove di "Room", anche qui il signor Joshua c'ha messo in parte lo zampino, e "Black Man" nella quale l'LSD in note comincia ad assuefare producendo una diversificazione a percorso sonoro inoltrato, l'ambito diviene più scuro, il galleggiamento instabile e la percezione di un piacevole sballottamento resa più lussuriosa dall'inclinazione a favorire l'afflusso di venature bluesy, un po' come l'esser sedotti da una bella tipa mentre "Haunting Witches" con uno scenario che agevola le fughe atmosferiche chiude il platter lasciando quella voglia insistente di premere nuovamente il tasto "play" e questo è ciò che conta davvero.
Se le prime release delle band fossero sempre sul livello di questo "Inside" il rimbiancare i muri di casa non sarebbe mai un problema, si toglierebbe lavoro agli imbianchini poveracci, non è così ma per fortuna i Torso il regalo l'hanno impacchettato per benino e con una produzione più che discreta e una prestazione corale veramente convincente, bella l'impostazione vocale di Bernhard, v'invitano ad ascoltarli.
Diamo supporto ai giovani virgulti che crescono e offrono buona musica, il modo più corretto per farlo è acquistare una copia di "Inside".

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