lunedì 29 luglio 2013

BOLT THROWER - The IVth Crusade


Informazioni
Gruppo: Bolt Thrower
Titolo: The IVth Crusade
Anno: 1992
Etichetta: Earache
Provenienza: Regno Unito
Contatti: boltthrower.com - myspace.com/boltthrower
Autore: Akh.

Tracklist
1. The IVth Crusade
2. Icon
3. Embers
4. Where Next To Conquer
5. As The World Burns
6. This Time It's War
7. Ritual
8. Spearhead
9. Celestial Sanctuary
10. Dying Creed
11. Through The Ages

DURATA: 53:28

Venero realmente i Bolt Thrower: sarà perché a me le produzioni della Earache fanno sbavare come un cane idrofobo, sarà perché da quando è uscito "War Master" potrei scendere in battaglia con un cucchiaino da the e fare vittime sacrificali ugualmente, sarà per la voce di Willetts o per la batteria squadrata ma dannatamente impetuosa di Whale o per il riffing spaccamuri che oramai è un tratto distintivo assoluto. Fatto sta che attendevo questo "The IVth Crusade" con ansia e impazienza.

Arrivo ad acquistare il vinile, la copertina mi fa sussultare per la bellezza anche non si tratta di una immagine in stile Workshop, sul retro c'è un meraviglioso logo del Chaos che un amante di Moorcock come me non può che ammirare estasiato. Ci sono, piazzo l'LP sul giradischi e sono pronto alla celebrazione della nuova guerra!

All'attacco del pezzo omonimo mi cade la mascella per terra: è una badilata mid-tempo che non mi aspettavo, abituato alle sfuriate grind dei loro esordi. Un riffing tremendo e maledettamente contagioso mi pervade, la voce gutturale di Karl mi scarnifica l'anima, mentre il basso minimale di Jo, fedele alle mastodontiche chitarre, segue la scia di sangue che il quintetto sta mietendo. Nella lentezza il suono proposto dai Bolt Thrower trova una dimensione esasperata per potenza ed epicità, mi ritrovo a immaginare carneficine sulle note di "Icon" ed "Embers" dove gli assoli delle chitarre impazziscono e io con loro, Andy invece trova parti di doppia cassa su cui rovinarmi in headbanging sfrenati.

Tre pezzi sono pochi per dirlo, ma credo che questo disco sarà un capolavoro per il genere; se i nostri hanno abbandonato oramai in maniera inequivocabile le sonorità grind, godo però come un riccio nel dire che sono diventati delle divinità del Death Metal! Uno dietro l'altro difatti seguono a ruota brani esagerati senza il minimo calo: come potrei mai criticare pezzi come "Where Next To Conquer" o "Spearhead" su cui sbraito invasato come un demone supremo? Il delirio mi ha totalmente preso, il simbolo del Chaos regna nella mia camera e ne sono totalmente rapito, il mio "scapocciare" oramai sfiora la follia isterica.

La divione B.T. non possiede più remore e non accetta prigionieri, pretende sangue e urla, come ogni signoria della Morte giustamente rivendica dai propri tributari, e io sono qui a prestarmi alla loro "Ritual": "il cielo si fa nero [...] cadute sono le genti di una razza decadente [...] attraverso le ere [...]" in una guerra che è marchiata indelebilmente dalla "Quarta Crociata".

Sono esausto, esaltato, soddisfatto, la furia è passata, ma ristagna dentro il midollo spinale fino a quando le mie mani non girano nuovamente il disco per tornare a farlo esplodere in tutta la sua grandezza per sempre!

Aristocrazia Webzine © 2008. Design by :Yanku Templates Sponsored by: Tutorial87 Commentcute